Covid: le varianti che fanno paura

In un Italia quasi interamente passata in Zona Gialla la più grande preoccupazione è destata dal diffondersi delle varianti. In alcune aree geografiche si stanno diffondendo soprattutto le varianti inglese, brasiliana e sudafricana costringendo alla chiusura di alcune provincie rendendo inevitabile il ritorno in zona rossa. L’Istituto superiore di sanità già dagli ultimi mesi del 2020 sta monitorando con particolare attenzione il diffondersi di queste varianti del SARS-COV-2. Perchè le varianti fanno così paura? Le mutazioni che il covid ha subito spaventano in quanto rischiano di rendere “inefficaci” i vaccini finora messi in commercio e somministrati.

Varianti COVID-19: perché fanno paura

il diffondersi delle varianti sul territorio nazionale suscita preoccupazione soprattutto in ottica vaccinazioni. Secondo quanto sostenuto dall’ISS, infatti, i vaccini risultano pienamente efficaci solamente sulla variante inglese mentre potrebbe riscontrarsi una diminuzione dell’efficacia per quanto riguarda le varianti sudafricana e brasiliana. Proprio i sudafrica la somministrazione del vaccino AstraZeneca è stata sospesa perché poco efficace su quella variante. La comparsa di zone del territorio Italiano in cui sono stati registrato casi di una di queste varianti desta forte preoccupazioni ed ha portato governatori e sindaci a stabilire immediate misure restrittive per contenere la diffusione dei contagi.

Covid-19: variante inglese

La variante inglese ha messo in allarme soprattutto per la sua elevata contagiosità. Infatti questo ceppo che si è originato a settembre, nel giro di soli due mesi è diventato dominante in tutto il Regno Unito facendo esplodere contagi e vittime. Virologi ed epidemiologi sostengono che la variante inglese abbia un tasso di contagiosità maggiore ma non è ancora stato dimostrato se possiede anche un più elevato tasso di mortalità. Fortunatamente i vaccini attualmente in commercio sembrano avere una buona efficacia sulla variante inglese.

Covid-19: variante sudafricana

La variante sudafricana è stata studiata dalle Università di Witwatersrand (in Sudafrica) e di Oxford per capire l’efficacia dei vaccini attualmente disponibili sulle forme mutate del ceppo sudafricano. I primi dai relativi ai test di efficacia condotti riportano un’efficacia limitata contro la malattia in fase moderata provocata dalla variante sudafricana. Non sono ancora stati effettuati test per quanto riguarda i casi gravi della malattia. Dopo i risultati dei test condotti, il governo Sudafricano ha quindi deciso di sospendere l’utilizzo del vaccino AstraZeneca e di somministrare solamente i vaccini Johnson&Johnson e Pfizer-BioNTech. Secondo quanto annunciato da AstraZeneca un vaccino studiato per garantire efficacia contro la variante sudafricana potrebbe essere pronto per i mesi autunnali.

Covid-19: variante brasiliana

La variante brasiliana è quella che attualmente desta maggiore preoccupazione in quanto la sua principale caratteristica è quella di far evidenziare casi di reinfezione anche da parte di chi aveva già recentemente contratto l’infezione da un ceppo più vecchio. I sintomi risulterebbero peggiorati e ancor più preoccupante la modifica della proteina spike che la renderebbero meno riconoscibile dal sistema immunitario. L’efficacia dei vaccini è ancora da dimostrare.

Varianti del Covid in Italia: la situazione delle regioni

In Liguria , Piemonte , Friuli Venezia Giulia, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Abruzzo e Sicilia è stata individuata la variante inglese ma senza evidenziare un impatto epidemiologico. In Lombardia la presenza della variante inglese porta ad una situazione leggermente più complessa con conseguente chiusura delle scuole fino al 15 febbraio.
In toscana è partita un’importante campagna di screening per la presenza di un possibile focolaio di variante brasiliana.
Più complessa e delicata la situazione tra Marche e Umbria dove sono state riscontrate sia la variante inglese che quella brasiliana. Questa situazione ha costretto alla chiusura dell’intera provincia di Perugia e di alcuni comuni della provincia di terni, desta preoccupazione anche la situazione della provincia di Ancona.